ASSOCIAZIONE  RADIOAMATORI  ITALIANI
Sezione di Civitavecchia


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ARI-RE: SCATTI DA COPPITO

 

L’emergenza Abruzzo coinvolgerà l’ARI-RE sino al 3 ottobre prossimo, data in cui è presumibile con una significativa parte della popolazione alloggiata nelle tendopoli possa riguadagnare la loro abitazione o accedere alle nuove case.

L’immane tragedia ha mosso massicciamente la solidarietà dell’Italia intera, ad oggi oltre 75.000 volontari di tutte le Associazioni nazionali si sono alternati all’Aquila e zone limitrofe per recare soccorsi, aiuti e solidarietà alla popolazione abruzzese.

Tra questi, con l’ARI-RE, il nostro socio Stefano IK0NSY, impegnato dal 15 agosto in sala radio al Di.Coma.C  di Coppito, presso la casema GdF dove si é svolto il recente G8.

Un’esperienza profonda e formativa, proprio al centro del sistema di telecomunicazioni installato dal servizio TLC del Dipartimento di Protezione Civile, un rete analogica avente copertura da Roma a Pescara.

L’attività é consistita nel tenere contatti, rapporti e interscambi di  comunicazioni e disposizioni tra i vari campi, tra i 7 COM (centro operativo mobile, ciascuno dei quali assistito da due colleghi radioamatori) e la DiComaC (direzione comando e controllo).

Per NSY é stata l’opportunità di lavorare fianco a fianco di colleghi di valore con grande esperienza nel campo dell’ARI-RE: Lorenzo I2LLO e Luigi IK2EMZ  della sez. Como, Giampaolo IK2XDF, Fabio IZ2QDH e Vincenzo IZ2MSW della sez. di Lomazzo.

 IK0NSY, I2LLO, IZ2QDH, IK2XDF con il Prof. De Bernardinis "numero 2" del Dipartimento di Protezione Civile.

Una settimana intensa, turni di lavoro di 14-15 ore, 3 night shifts, un contatto con il mondo del volontariato, approcci importanti con i funzionari del DPC (che, ricordiamo, ha sede in Roma) la visione dall’interno di molti aspetti della gestione di una grande emergenza.

L’Abruzzo rimarrà nel futuro un momento di svolta ARI-RE, nella storia della nostra associazione, così come fu  Friuli 1976.

É viva ed attualissima la discussione che si sta aprendo sul futuro di ARI-RE, su come la si debba intendere, su come la vogliamo, su cosa le Istituzioni si attendono da noi.

Si prenda atto che da parte del DPC la struttura DICOMAC-COM é ormai consolidata e sarà riproposta nelle indesiderate emergenze del futuro.

La tenda dell'ARI-RE presso il campo della CRI e un momento di attività in sala radio.

In questa struttura, i radioamatori di fatto agiscono come i radio-operatori su frequenze e sistemi civili della DPC; il vantaggio importante, per il Dipartimento, é quello di poter contare su persone preparate e di livello, in grado di mettersi in sintonia con i dirigenti e di saper sostenere le emergenze.

Va certamente detto che, pur molto efficace, in caso di calamità  la DPC ha i suoi tempi non immediati di intervento, il che comporta uno spiegamento ritardato sul territorio: quantificando, 72 ore o anche di più.

E’ opinione di molti associati che i radioamatori debbano limitarsi (nell’accezione  più operativa e non restrittiva del termine)  alla prima fase dell’emergenza, attivando le nostre risorse radio in modo da portare sul campo le riconosciute capacità di gestione delle  comunicazioni in fonia e dati.

Quindi sono questi i termini dell’accesa discussione di queste settimane: se i radioamatori debbano limitarsi alla fase acuta dei primi giorni, dove é radioemergenza tradizionale, ovvero rimanere a disposizione del DPC nella seconda fase dell’emergenza, più lunga e non meno complessa, laddove occorrono una figure di operatori  meno radioamatoriali ma più integrate nella struttura dipartimentale.

É presumibile che a breve in ARI verrà il momento di un intenso approfondimento su queste tematiche e sul ruolo che dovrà avere ARI-RE, su che cosa “vorremmo fare da grandi”, se la radioemergenza ci interessa ancora o dobbiamo ritenerla al di fuori degli obiettivi dell’Associazione.

Di certo, l’ARI-RE esce piuttosto bene da Abruzzo 2009, con un patrimonio di credibilità presso il DPC, costruito sulla fatica e l’impegno dei nostri volontari e dirigenti,  che sarebbe un peccato disperdere.

Le foto qui riportate sono state per la maggior parte scattate dai colleghi lombardi, cui va doverosamente dato atto dell’ottimo lavoro effettuato.

Per seguire molti aspetti della discussione in corso sull'ARI-RE, sulle molte attività svolte in Abruzzo dall'ARI e sulle problematiche ad esso relative, si segnala il sito: www.arirelombardia.it

Nelle due foto in alto: il saluto del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ai volontari del DiComaC. In basso: la visita di Pino Insegno in sala radio e l'arrivo di Roberto Benigni al DiComaC.

Sito internet della Sezione ARI di Civitavecchia                                                                http://digilander.libero.it/aricv